“Le donne del 6° piano” di Philippe Le Guay

di Gianni Quilici

Le-donne-del-sesto-piano1dsA leggere le recensioni della critica e le note del pubblico il consenso è unanime. Ci si trova di fronte ad un film delizioso, anticonformista, vero, ironico, divertente, tenero e così via, così si scrive..

Al sottoscritto è sembrato furbo e abile; l’abilità necessaria per la stessa furbizia. Furbo anche perché non appare tale. Gioca con i buoni sentimenti e gratifica le attese che sollecita.

I buonisentimenti sono due: il riscatto sociale e la storia d’amore. Il riscatto sociale di serve spagnole (siamo a Parigi nel 1962 in pieno regime franchista) ben rappresentato da un piglio popolaresco tra l’Anna Magnani anni ’50e un Almodovar-edulcorato prima maniera. Quindi si sorride di fronte a questo piccolo universo esuberante e folkloristico, e ci si ritrova per quel senso di sorellanza di fronte alla rigidità di una borghesia chiusa nei suoi indiscutibili privilegi e inossidabili ruoli.

L’amore di Jean-Louis Joubert (Fabrice Luchini), ricco e maturo agente di cambio, per la giovane e bella Maria (Natalia Verbeke), è invece caricato da un’attesa, perché lui, timido e imbranato, non trova il coraggio di dichiararsi e sarà lei che si butterà tra le sue braccia per lasciarlo poi, per così dire, alla moglie e sparire, sacrificandosi.

Tutto questo favorisce da una parte il sorriso e la risata per l’irruenza diretta di un popolaresco verace; dall’altra apre i cuori per una storia d’amore, che, fino alla fine, rimane sospesa, per poi lasciare felici e contenti chi a questa ha, in qualche misura, partecipato.

Ma dietro cosa c’è? Nessuna verità e, al di là delle apparenze, poca ironia. Perché il punto di vista del regista è poco diverso da quello dei personaggi. Philippe Le Guay, che è lo sceneggiatore con

Jérôme Tonnerre, si identifica alla fine con Jean-Louis, così come dà per scontata (cioè non la rappresenta) la corrispondenza amorosa di Maria, che, per ciò che si vede e si ascolta, non è credibile, così come è poco credibile il cameratismo affettuoso che l’uomo stabilisce con le donne spagnole, privo di qualsiasi incrinatura. Si potrebbe obbiettare: non è un film realistico, è una favola. Ma anche la favola nella sua inverosiglianza deve avere la forza di una verità sia pure utopica, fantastica, che esprima energia, movimento, immaginazione. Qui invece c’è una linearità scontata, che ha il pregio di essere abile e ben recitata.

LE DONNE DEL 6° PIANO

REGIA: Philippe Le Guay

ATTORI: Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura, Lola Dueñas, Berta Ojea, Nuria Solé, Concha Galán, Muriel Solvay, Marie-Armelle Deguy, Annie Mercier, Michele Gleizer

SCENEGGIATURA: Philippe Le Guay, Jérôme Tonnerre

FOTOGRAFIA: Jean-Claude Larrieu

MONTAGGIO: Monica Coleman

MUSICHE: Jorge Arriagada

PRODUZIONE: France 2 Cinéma, Les Films de la Suane

DISTRIBUZIONE: Archibald Enterprise Film

PAESE: Francia 2011

DURATA: 103 M


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