di Mimmo Mastrangelo
Intanto quel titolo:”E’ stato morto un ragazzo”, che subito può far intendere una sgrammaticatura. Non è così. La frase è uscita realmente dalla bocca di qualcuno, ma è legata ad un’altro tragico fatto di cronaca (del tifoso laziale Gabriele Sandri) in cui è coinvolta colpevolmente la polizia di stato. E’ ambiguo sì quel “è stato morto un ragazzo”, ma ha una lettura tutta sua, nel senso che un ragazzo è stato ammazzato a manganellate dalla Polizia e del pestaggio non si deve assolutamente parlare, bisogna camuffare la verità, l’opinione pubblica non deve sapere, le forze dell’ordine non possono uscire screditare, il loro decoro, la loro credibilità vanno salvaguardati.
“E’ stato morto un ragazzo” è il film-documento del giornalista Rai Filippo Vendemmiati, passato all’ultimo Festival di Venezia, vincitore lo scorso gennaio del premio “Vittorio De Seta” al Bif&st di Bari e in aprile del David di Donatello come il miglior documentario dell’anno in formato lungometraggio. Uscito già nella collana dvd della Promo Music -Corvino Meda Editore che lo promuove insieme ad un volume, “E’ stato morto un ragazzo”, è il docu-film sulla tragedia del diciottenne Federico Aldrovandi che nella notte tra il 24 e il 25 settembre del 2005 viene fermato a Ferrara da quattro agenti di Polizia in via Ippodromo, tra il ragazzo (incensurato e proveniente da una famiglia ferrarese perbene) e i poliziotti nasce una collusione verbale (su cause mai accertate in sede processuale) che poi degenera in pestaggio. Federico Aldrovandi spira alle sei del mattino e il giorno dopo tutte le testate e gli organi di stampa locali riportano che il giovane è morto per un malore da overdose.
Il regista Vendemmiati parte da qui, dall’insabbiamento della verità sulla morte di Federico da parte della questura ferrarese e della stampa locale e prosegue in una croni-storia lungo la quale si sviluppano le indagini fino al processo di primo grado, conclusosi nel luglio del 2009 con la condanna a tre anni e sei mesi dei quattro agenti-massacratori. La ricostruzione dei fatti Vendemmiati la impernia sul racconto dei genitori di Federico, degli amici, dei legali, sui ritagli tv del dibattimento in tribunale.
Ma in particolare è la voce, il coraggio, l’esistenza infranta della mamma, del padre, del fratello di Federico a dare l’idea di quanta sia assurda questa storia tutta italiana, accaduta una città che si è sempre distinta per la sua storia, la sua cultura, il senso civico dei suoi cittadini e che sull’uccisione di Federico si chiude a riccio in se stessa, si fa silente, omertosa.
Infatti, sarà una giovane donna del Camerum che, pur rischiando l’espulsione dall’Italia, con la sua testimonianza svelerà parte di verità di come andarono i fatti in quella notte del settembre 2005 .
Il film di Vendemmiati è un duro reportage che si infilza come una lama affilata nello sguardo dello spettatore e a cui probabilmente rimangono impresse soprattutto le iniziale parole della mamma di Federico (“Ho sempre sostenuto che sopravvivere alla morte di un figlio è un dolore insostenibile, ora mi rendo conto che non si sopravvive, una parte di me non ha più luce…”) e quelle finali di uno dei legali, il quale con le lacrime agli occhi a Vendemmiati testimonia: “Poteva essere un normale accertamento delle responsabilità, non c’era bisogno di fare un paradigma della società civile contro le istituzioni che impediscono di arrivare alla verità… E tutto questo non restituisce Federico alla vita… Si sta male, come se non fosse successo niente”.
E’ STATO MORTO UN RAGAZZO
di Filippo Vendemmiati
Immagini di Marino Cancellari
Montaggio di Simone Marchi e Filippo Vendemmiati
Musiche di Valentino Corvino
Consulenza e revisione testi: Massimo Briarava Cossati e Donata Zanotti
Dvd : Promovideo Music Corvino Meda Editore
Italia 2010