di Mimmo Mastrangelo
Mentre si sta per chiudere da noi la prima edizione di “Film-Ambiente-Territori”, ciclo di proiezioni ideato dall’Ente Parco dell’Appennino Lucano, è in circuitazione un documentario di Manuele Cecconello che approccia una tematica strettamente ambientalista. E il suo titolo, “Sentire l’aria”, può già far presupporre una ambientazione esterna e non certo opaca e claustrofobica.
A prologo delle immagini, Cecconello ci colloca una suggestiva frase di H.T. Thoreau (“Se sei un uomo libero allora sei pronto a metterti in cammino”), poi passa a presentare una storia la cui scelta di vita del giovanissimo protagonista ha qualcosa di estremo. A tratti difficilmente comprensibile. Andrea è un ragazzo di sedici anni di Biella, di famiglia benestante (il padre chirurgo e la madre insegnante) che scarta gli studi per dedicarsi alle pecore, sua passione sin da quando era bambino. Andrea sposa l’esistenza grama di un mestiere antico e volta le spalle al luccichio abbagliante (ed ingannevole) della modernità . La macchina da presa di Cecconello (che cura anche montaggio e fotografia) si piazza a poca distanza dal ragazzo e lo pedina per un anno: da quando va apprendere il mestiere da un anziano pecoraio fino al momento che si fa un proprio gregge le cui pecore portano il marchio di un progetto di valorizzazione delle lane autoctone del Piemonte.
Il documentario scorre lento, si mette al passo dei tempi rallentati della nuova vita all’aperto del ragazzo. E la colonna sonora di questo film (per più della metà della sua durata senza voci umane di disturbo) accentua le suggestioni delle riprese, tant’è che gli arrangiamenti del pianista Andrea Della Fontana più che commentare le immagini sembrano che vogliano darne una precisa connotazione…
Dal film si può appurare come Andrea, figlio della borghesia biellese che abbandona tutto per andarsene all’alpe, segna una rottura netta con quelli che oggi sono i normalissimi orizzonti, desideri dei ragazzi della sua età. Lui ha già ponderato un progetto di futuro, si è incamminato su una strada che ha scelto liberamente pur sapendo che fare in questo tempo il pastore è più difficoltoso del passato. Stare con le sue bestie, vivere a contatto con la natura – dice Andrea – si concilia con piacere di starsene in solitudine, col piacere di avvertire, sentire l’aria sulla pelle. Quell’aria che gli arrossa la pelle e gli arruffa la bionda chioma bionda.
Con una sua poesia che va più afferrata che interpretata, “Sentire l’aria” lo si può mettere tra quei documentari i quali, nel tentativo di voler rendere visibile una realtà all’occhio dello spettatore, la presentano con la nitidezza e la sincerità più alta. E’ un film-documento che spalanca una finestra su una singola realtà, e quello che riporta sottoforma di immagini a merito stringe a sé la forza del pensiero e delle emozioni.
SENTIRE L’ARIA
Regia: Manuele Cecconello
soggetto: Manuele Cecconello Andrea Taglier
sceneggiatura: Manuele Cecconello Andrea Taglier Claudio Pidello (Collaborazione)
musiche: Andrea Dalla Fontana
montaggio: Manuele Cecconello Enrico Terrone (Consulenza)
fotografia: Manuele Cecconello
suono: Manuele Cecconello
produttore: Manuele Cecconello
Anno di produzione: 2010
Durata: 94′
d.a. said,
Aprile 18, 2011 @ 11:33Mentre si sta per chiudere da noi la prima edizione di “Film-Ambiente-Territori”
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cosa si intende per “da noi”? a potenza? a matera? a casa tua? un po’ ovunque lungo l’appennino? e quando si è svolto?