di Mimmo Mastrangelo
Ha avuto tutti gli elogi e i consensi che meritava l’opera prima “Venti sigarette”, nel quale il regista Aureliano Amadei descrive puntigliosamente la drammatica e personale esperienza di quando il 12 novembre del 2003 si trovò coinvolto nell’attentato alla Caserma dei Carabinieri di Nassirya, in Iraq. Lui fu l’unico civile a salvarsi, ma la terribile deflagrazione gli ha lasciato comunque un piede azzoppato, lesioni all’udito e il trauma di attacchi di panico che si ripetono con frequenza.
Tratto dall’omonimo libro che Amadei ha scritto insieme a Francesco Trento (è anche tra gli sceneggiatori), il film è una agghiacciante testimonianza “in soggettiva” sulla crudeltà di uno scenario di guerra. Un’esperienza che cambierà la vita di Aureliano, il quale da anarchico frequentatore dei Centri Sociali e studente di cinema si ritroverà a Nassirya solo pochi giorni prima dall’attentato, insieme al regista Stefano Rolla (che morirà), per girare un film sulla missione (di guerra) dei soldati italiani.
Su “Venti sigarette” (quelle fumate nello spazio di tempo dall’arrivo in Iraq al momento dell’attentato) è stato scritto tutto quello che c’era da scrivere, persino che è “il più bel film contro la guerra che abbiamo visto negli ultimi anni”, anche è se vero che opere cinematografica belle sulla (e contro) la guerra non possono esistere dal momento che ciò che si ritrovano a raccontare è sempre estremamente crudele.
Dopo essere stato presentato all’ultimo Festival di Venezia nella sezione Controcampo italiano (menzione speciale come miglior interprete al bravo Vinicio Marchioni nei panni di Amadei) e un breve passaggio nelle circuito della sale, “Venti sigarette” è su dischetto per la Cg-Home Video e Cinecittà Luce. Oltre alla versione di novanta minuti presentata nei cinema, al dvd sono allegati il backstage, il trailer per le tv, delle scene tagliate, uno storyboard ed una interessantissima versione del film con la voce fuori campo di Amadei che commenta sequenza per sequenza.
La personale interpretazione è una vera e propria lezione di cinema sugli adattamenti di regia, sulle scelte di abbracciare più stili cinematografici, sulle inquadrature statiche (tipiche della commedia) che si frappongono a movimenti psichedelici, sulle carrellate lente poste in contraltare a grandangoli con primi piani che risaltano gli sfondi, sulla scelta di montare in successione sequenze girate nei campi della Magliana a Roma (dove Sergio Leone girava i suoi spaghetti wester) con quelle registrate nel deserto del Marocco. Una lettura filmica di cui si rimane compiaciuti per come Aureliano Amadei, così giovane (trentacinque anni), mastichi tutta intera la macchina cinema. Eppure non ci sarebbe da rimanere sorpresi dal momento che il regista è cresciuto a pane e cinema.
Aureliano è nipote del compianto Gianni Amadei, grande artigianato del cinema degli anni sessanta settanta, truccatore ed aiuto regista di molti film dei fratelli Taviani. E proprio al nonno che Aureliano ha voluto dedicare questa riuscita e toccante opera prima.
“VENTI SIGARETTE”
di Aureliano Amadei
con Vinicio Marchioni, Carolina Crescentini, Giorgio Colangeli, Orsetta De Rossi, Alberto Basaluzzo.
durata 94 min. – Italia 2010
CG HOMO VIDEO CINECITTà LUCE