di Gianni Quilici
Ho pensato a Totò. Nella stragrande maggioranza dei film di Totò, infatti, i personaggi che lo circondavano, tranne alcuni, non avevano spessore e, se quelle pellicole sono rimaste nella storia del nostro cinema, è per la maschera debordante del comico napoletano.
Succede anche in Qualunquemente.
Antonio Albanese riempie di sè il film; e soltanto lo “spin doctor”, interpretato da Sergio Rubini, con qualche caduta idiota, ha la forza di contrapporsi e di dare più credibilità a Cetto La Qualunque. L’avversario politico, il figlio e la moglie, l’amante e la sua figlia, lo staff degli amici sono figurette, più o meno riuscite, tipiche della commedia italiana di secondo ordine, di ieri e di oggi.
Albanese, infatti, è al tempo stesso un notevole attore drammatico (Giorni e nuvole, Una questione di cuore), che può ricordare per certi versi Ugo Tognazzi per una vena tragicamente ironica; e uno straordinario attore comico. Per diverse ragioni tra loro intrecciate:
la potenza fisica, l’energia vocale, i tempi della battuta, l’invenzione linguistica …
Ed è capace di prendere in mano la scena e di riempirla con la sua presenza. Diversamente da Benigni rappresenta, però, maschere reali, che deforma, rende grottesche, farsesche, ma che hanno a che fare con la nostra società.
Tuttavia Qualunquemente, pur essendo, attraverso Cetto La Qualunque, una critica dell’Italia berlusconiana (l’Italia della truffa e del malaffare, dell’ignoranza e della cafonaggine, dell’abusivismo e del nepotismo, della sopraffazione e della politica ad personam), per le venature farsesche, per le simpatie che suscita il protagonista, può risultare un film che contribuisce a rendere simpaticamente normale una canaglia come questa. Ciò dipende non solo da come il pubblico “legge” il film, ma anche dal film stesso, in cui niente c’è di più determinato e simpatico, di fantasioso e di vivo, di Cetto La Qualunque.
(“Presto io sarò sindaco per cui tu per legge vicesindaco” o “Si comincia con dare la precedenza ad un incrocio e finisce che si diventa ricchione”),
QUALUNQUEMENTE
REGIA: Giulio Manfredonia
SCENEGGIATURA: Antonio Albanese, Piero Guerrera
ATTORI: Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Luigi Maria Burruano, Alfonso Postiglione, Veronica Da Silva, Salvatore Cantalupo, Antonio Gerardi, Asia Ndiaye, Maurizio Comito, Massimo Cagnina, Livia Vitale, Massimo De Lorenzo, Antonio Fulfaro, Sebastiano Vinci, Manfredi S. Perrotta, Mario Cordova
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Roberto Forza
MONTAGGIO: Cecilia Zanuso
MUSICHE: Banda Osiris
PRODUZIONE: Una produzione Fandango in collaborazione con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia 2011
GENERE: Commedia
DURATA: 96 Min
FORMATO: Colore
Sito Ufficiale
Mary said,
Gennaio 25, 2011 @ 00:56…ma anche dal film stesso, in cui niente c’è di più determinato e simpatico, di fantasioso e di vivo, di Cetto La Qualunque…
non ho visto il film ma questa osservazione è importante secondo me.
Cmq poi tutto sta alla capacità critica del pubblico, no?