“Revanche -Io ti ucciderò” di Götz Spielmann

di Gianni Quilici

revanche2Due storie parallele, che si incontrano poi nel dolore e nella vendetta, nei desideri e nelle espiazioni.Le due storie: da una parte, in una Vienna anonima e a luce rosse, una giovane ucraina, prostituta di una bellezza delicata e intelligente, ma con un debito pesante da saldare, ha, di nascosto, un rapporto amoroso con Alex, l’autista del capo, un uomo appena uscito di galera, che sogna di rapinare una banca e di fuggire con lei in Spagna; da un’altra parte, in una campagna ancora contadina tra il verde della foresta e un laghetto, vive una coppia, in una bella casa spaziosa e ordinata, lui, un giovane poliziotto imbranato, lei, commessa di un supermercato con un piccolo-grande dramma: non hanno figli come desidererebbero, forse non potranno mai averli.

Ci sarà un delitto non voluto, ci sarà il desiderio della vendetta.

Götz Spielmann ha realizzato un film con molti meriti, che, contrariamente a ciò che si è scritto, è innanzitutto una bellissima storia d’amore. Lo è perché tutte le azioni di Alex hanno come motivazione il dolore incolmabile per l’uccisione della sua ragazza. Il loro rapporto, infatti, è rappresentato, sia pure nella precarietà dell’esistenza, delicato e gioioso, desideroso e rispettoso; dopo, con la morte di lei, tutti i pensieri, i comportamenti di Alex hanno come ragione scatenante la sua intollerabile mancanza.

Revanche trasmette cinematograficamente questa angoscia sia con la montagna di legna che Alex furiosamente e ossessivamente sega o che spezza, sia spiando furtivamente di giorno e di notte colui che involontariamente ha ucciso la sua ragazza.

Ed è proprio nella seconda e più ampia parte del film, quella che si ambienta in una campagna pulita e ordinata, ma ancora solitaria e misteriosa, che il regista esprime bene la fisicità dei corpi e le loro ossessioni inserendole in una tensione che continuamente sembra sul punto di esplodere, di farsi dramma, grido, sangue.

Götz Spielmann evita la tragedia lasciandola sempre sul filo dell’esplosione (si può pensare ai romanzi di Patricia Highsmith), scegliendo, invece, una chiusa sottile e complessa, implicita e sotterranea, senza moralismi di sorta. Nessuno è davvero innocente, nessuno è davvero colpevole, tutti hanno una loro responsabilità, tutti vivono una loro personale solitudine, una loro personale paranoia. Götz Spielmann li lascia irrisolti in un futuro che non ha orizzonti.

Attori, tutti molto efficaci; scenografia, soprattutto della campagna, vera, con un’anima.

Revanche –  Io ti ucciderò (Revanche)

di Götz Spielmann

con Johannes Krisch, Irina Potapenko, Andreas Lust, Ursula Strauss, Hausner Johannes Thanheiser, Hanno Pöschl, Magdalena Kropiunig, Elisabetha Pejcinoska

Sceneggiatura

Götz Spielmann

Scenografia

Maria Gruber

Costumi

Monika Buttinger

Fotografia

Martin gschlacht Shore

Montaggio

Karina Ressler

Austria 2008.

Durata: 121 min.


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