“Agorà” di Alejandro Amenábar

di Maddalena Ferrari

amenabarFilm “anticristiano”, ambientato nell’epoca (fine IV secolo), in cui il cristianesimo diventa religione ufficiale dell’impero, per decisione di Teodosio, e quindi assume potere e privilegio.

Siamo ad Alessandria d’Egitto, la storia è quella di Ipazia, filosofa neoplatonica e matematica, che fu uccisa da fanatici cristiani.

Nel film lo scontro è fra intolleranza e libertà di pensiero, in un momento in cui la “nuova” religione, diffusasi rapidamente tra gli sfruttati e gli schiavi, attirati da un messaggio di riscatto, che risponde spesso a pulsioni di rivolta, come anche tra gente benestante e di potere, sovente per convenienza e opportunismo, diventa aperta sopraffazione. Ed allora: da una civiltà contraddistinta da altezza di cultura e di pensiero si va verso il degrado dell’ignoranza e dell’ottuso fanatismo.

Simbolo di questo scontro è il luogo dell’antica sapienza: la biblioteca, sede della cultura, dell’insegnamento e del dotto conversare, assalita e devastata dai cristiani e ridotta a un bivacco di pastori, con le loro capre.

La bella Ipazia (Rachel Weisz), vergine pagana studiosa e maestra, è al centro di amori e desideri da parte dei suoi discepoli, dal futuro prefetto della città Oreste, allo schiavo Davos, ma niente può distoglierla dalla sua dedizione al sapere e alla ricerca.

Il “romanzo” intessuto sulla trama storica, già di per sé semplificata e schematizzata, ha una partenza impacciata e farraginosa, tra spunti di dibattito filosofico-scientifico e scene pubbliche e private, in cui si impostano le relazioni; dopo un bel po’ inizia a sdipanarsi attraverso una serie di stereotipi, nella definizione dei personaggi e delle situazioni e nel linguaggio cinematografico (inquadrature, montaggio, inserimento delle scene di massa, musica…): è davvero un vecchio film di genere, con poca tensione e poco interesse. L’abilità del regista, Alejandro Amenábar, e il budget di cui si è avvalso non compensano la piattezza della struttura narrativa né la povertà dell’ispirazione.

AGORA’

Regia: Alejandro Amenábar

Sceneggiatura: Alejandro Amenábar, Mateo Gil

Attori: Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhoum, Michael Lonsdale, Rupert Evans, Homayoun Ershadi, Sami Samir, Richard Durden, Clint Dyer, Yousef ‘Joe’ Sweid, Amber Rose Revah, Manuel Cauchi, Harry Borg, Charles Thake, Omar Mostafa, Oshri Cohen

Fotografia: Xavi Giménez

Montaggio: Nacho Ruiz Capillas

Musiche: Alejandro Amenábar

Produzione: Cinebiss, Himenóptero, Mod Producciones, Telecinco Cinema

Distribuzione: Mikado

Paese: Usa 2009, durata: 127 minuti


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