CIRCOLO DEL CINEMA. ” Prime visioni al Centrale”

P R I M E  V I S I O N I

Prime visioni, che sono “altre” rispetto a ciò che ci propina solitamente il mercato. Prime visioni, che molti di voi aspettavano come il visionario e filosofico “Moon”, l’elegantissimo e disperato “A Single Man”, la scintillante commedia “ 500 giorni insieme”, il film di formazione “An education”, la delicatezza lirica di “Dieci inverni”. Completano i film del “Giovedì al Centrale” due eventi: il tradizionale appuntamento con Lucca Jazz Donna, in cui abbiamo reperito una chicca speciale: i concerti di una delle più intense e poliedriche voci del Novecento: Nina Simone; e infine l’ultimo notevole film di Giorgio Diritti, “L’uomo che verrà”, commovente ed intenso, seppure sobrio e misurato.

cinema Centrale (Lucca), ore 21.30


moonGiovedì 4 marzo 2010
Moon
di Duncan Jones con Sam Rockwell, Dominique McElligott, Kaya Scodelari, Kevin Spacey. GB 2009. Dur: 97′.

Come il padre David Bowie, anche il figlio, il giovane regista Duncan Jones, sembra essere ispirato da “2001: Odissea nello spazio” . Infatti con pochi denari, e una manciata di altri prestiti (“Alien”, “Solaris” tra tutti), Duncan Jones confeziona il gioiellino di “Moon“: un film che lascia il segno.

Con “Moon” ci si trova di fronte a quella fantascienza filosofica, riflessiva e interiore, modellata sullo scheletro di un thriller asciutto e scarno che si muove in una dimensione claustrofobica pur essendo ambientato nell’immensità dello spazio. Duncan Jones, insieme a un gigantesco Sam Rockwell, crea un film di assoluto impatto con molto poco, senza marziani invasori, spade laser e galassie inesplorate.

Giovedì 11 marzo 2010

in collaborazione con “Il circolo del jazz di Lucca”

Nina Simone : Live at Montreaux. USA 1976. Dur: 109 min.

Nina Simone è stata una delle più belle voci nere del Novecento: una cantante capace di interpretare in maniera incredibile tutti i generi musicali dal jazz al blues, dal soul al pop. Qui si raccolgono per la prima volta le rare immagini delle performance al Festival di Montreux nel 1976, con l’aggiunta di brani delle esibizioni del 1987 e del 1990.

Giovedì 18 marzo 2010
A Single Man di Tom Ford. con Colin Firth, Julianne Moore, Nicholas Hoult, Matthew Goode, Jon Kortajarena. USA 2009. Dur: 95 min.

Patinato, elegante, quasi metafisico. Il primo film dello stilista Tom Ford è glamour e stupefacente. Ha stile e non i difetti dei debuttanti, riesce a modificare creativamente l’ ultimo bellissimo romanzo di Christopher Isherwood, edito da Adelphi, avvalendosi della grandezza interpretativa di Colin Firth (premiato come migliore interpretazione maschile a Venezia), che disegna un personaggio ben articolato: angosciato ma determinato, schifato, ma con guizzi di curiosità e di euforia.

Giovedì 25 marzo
L’uomo che verra’ di Giorgio Diritti con Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari., Stefano Bicocchi, Vito. Italia 2009. Dur: 117 min.

Nella campagna emiliana, nel settembre 1944, i nazisti massacrarono 770 persone, soprattutto donne, vecchi, bambini. Il film di Giorgio Diritti, che vede i fatti attraverso lo sguardo di una bimbadi otto anni, ci fa penetrare nei volti, nei luoghi e nel dialetto (soototitolato in italiano) di allora, con inconsueta verosomiglianza e straordinaria efficacia. La sobrietà classica rispettosa e realistica persino nella tragedia della strage, la grandezza morale dei protagonisti, la bellezza delle campagne, delle nebbie e dei diluvi, la bravura degli interpreti rendono il film ammirevole e assolutamente da vedere.

500Giovedì 1 aprile 2010
500 giorni insieme (Days of Summer)
di Marc Webb. Con Zooey Deschanel, Joseph Gordon-Levitt, Clark Gregg, Minka Kelly, Matthew Gray Gubler. Dur: 96 min.
«500 giorni insieme», scoperto al festival di Sundance e applauditissimo a Locarno, ricrea la chimica della commedia sentimentale con un magico tocco di romanticismo smaliziato, autoironia maschile e simbolismo pop. Titolare del piccolo miracolo è l’esordiente Marc Webb, ex videomaker di successo che utilizza i trucchi del mestiere con grazia, intelligenza e sensibilità. Presi due protagonisti più buffi che belli, animati gli sfondi di un’insolita Los Angeles e ribaltati i canonici comportamenti di coppia, il film s’inventa un montaggio nervoso e frammentario con una colonna sonora strepitosa che va dagli Smiths a Patrick Swayze, da Wolfmother a Simon & Garfunkel e persino a Carla Bruni. Senza mai annoiare il suo pubblico. Neppure per un minuto. E non è poco.

Giovedì 8 aprile 2010
Dieci Inverni di Valerio Mieli con Isabella Ragonese, Michele Riondino, Liuba Zaizeva, Glen Blackall, Sergei Zhigunov, Vinicio Capossela. Italia, Russia 2009. Dur: 99 minuti.
A Venezia d’inverno, nel 1999, sul vaporetto s’incontrano ragazza e ragazzo. Si parlano, si conoscono, si frequentano un po’, diventano amici. Soltanto dopo dieci anni e viaggi, incidenti, assenze, studi universitari tra Venezia e Mosca, capiranno che è amore il sentimento che li unisce: affetto, complicità, bisogno e ironia reciproci, familiarità e analogia di intenti, pensiero costante, amicizia. L’idea è bella. Il film, opera di esordio, è ricco di delicatezza lirica e insieme di naturalezza, sensibile, profondo, recitato dalla coppia protagonista con una levità rara e senza la minima sfumatura di banalità.

Giovedì 15 aprile 2010
An Education di Lone Scherfig. Con Peter Sarsgaard, Carey Mulligan, Alfred Molina, Dominic Cooper, Rosamund Pike, Emma Thompson, Cara Seymour. Gran Bretagna 2009. Durata: 99 min.
La mano della regista danese Lone Scherfig è delicata al punto giusto, ma è la sceneggiatura del grande romanziere Nick Hornby («Febbre a 90°») a fare la differenza. «An Education» ritorna nella Londra pre-beatlesiana del 1961 per rievocare il percorso di formazione di una sedicenne londinese. Le atmosfere sottilmente inquiete, i rapporti in evoluzione con la famiglia, l’incontro con un trentenne ricco e disinvolto (Peter Sasgaard) che diventerà il suo amante, il romantico appeal della vacanza a Parigi concorrono a delineare un ritratto struggente di un mondo alle soglie del ’68.


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