FUORI CAMPO. “Cure” di Kiyoshi Kurosawa

di  Francesco Giani

kurosawaUna serie di inspiegabili omicidi, compiuti da gente del tutto ordinaria, conducono il detective Takabe sulle tracce di uno strano giovane che pare abbia capacità di ipnosi . La realtà si presenterà più sconvolgente di quanto sembri…

E’ sempre più arduo individuare un regista con una cifra stilistica personale, riconoscibile. L’omologazione di contenuti, forme (soprattutto) e l’urgenza (talvolta economica) di arrivare ad una fetta di pubblico ampia porta spesso autori audaci a raffreddare le proprie potenzialità. E’ d’altronde un esempio lampante la profonda crisi di idee dell’immensa fucina Hollywoodiana, dove al giorno d’oggi un piccolo prodotto indipendente senza infamia e senza lode ma con una sceneggiatura intelligente è, spesso, scambiato per capolavoro.

Kiyoshi Kurosawa, Giapponese di Kobe con una sostanziosa gavetta alle spalle in produzioni per il mercato video e come aiuto regista (per Hasegawa Kazuhiko e Somai Shinji) è attualmente una delle realtà più fulgide del cinema nipponico contemporaneo e, colpevolissimamente, pressochè sconosciuto in Italia. la sua carriera ebbe una svolta nel 1997; quando cioè la sua “magna opera” Cure approdò Oltre Oceano. Apriti cielo: uno psico-thriller con molteplici e lunghi piani sequenza, un commento audio ridotto ai minimi termini ed uno sguardo sempre leggermente “obliquo” al pathos narrativo. Risultato: puro annichilimento dello spettatore, contro ogni previsione. E dimostrazione di quanto un genere possa essere pretesto per giocare sporco e trascinare in una riflessione esistenziale vertiginosa, lontana anni luce dalla spocchia autoriale di certi prodotti festivalieri.

Frettolosamente accostato alla corrente del nuovo J-horror gia prima di questo delirio onirico (e del successivo e forse sopravvalutato Kairo, premio Fipresci al Festival di Cannes 2001), Kurosawa mostra in realtà peculiarità che lo affrancano da ogni possibile catalogazione; nello specifico, una maestria nel narrare il percorso congiungente del Detective Takabe (un calibratissimo Koji Yakusho) e del Mastermind Mamiya, da autore di razza nel pieno della maturità creativa. Autore in grado di governare gli esiti della vicenda al punto da creare un imbuto narrativo che, anziché giungere ad un’univoca conclusione, si apre su scenari a dir poco sconcertanti, rimettendo in discussione ciò che si credeva metabolizzato. Di riflesso, sensazione di inquietudine profonda che non abbandona lo spettatore ai titoli di coda, ma lo riconduce al prologo in una sorta flashback emotivo.

Alla luce delle minacce terroristiche odierne e dell’attuale “paranoia da infezione extracomunitaria”, l’aria insalubre che scatena la follia dell’umanità di Kurosawa è così intimamente vicina alla nostra condizione che oggi, ancor più di prima, l’impatto di Cure è destinato a destabilizzare. Il regista avrà modo, nell’arco della sua successiva carriera, di esplorare i temi della solitudine virale e dei fantasmi dell’inconscio con uno sguardo senza compromessi e ancor più definitivo (lo splendido e sottovalutato Bright future o l’ambizioso e imperfetto Charisma, per citare due titoli indispensabili), ma mai come in questo gioiello la sua poetica sarà in grado di frantumare le difese dello spettatore con tale inquietante naturalezza.

CREDITS

cure 1Titolo originale : Kyua
Interpreti : Yakusho Koji, Ujiki Tsuyoshi, Nakagawa Anna, Hagiwara Masato
Sceneggiatura : Kurosawa Kiyoshi
Fotografia : Kikumura Tokusyo
Montaggio : Suzuki Kan
Musiche : Shiya Gary
Suono : Kohri Hiromichi
Prodotto : Tsuchikawa Tsutomu, Shimoda Atsuyuki
Produzione : Daiei
Data di uscita : 1997
111′

VERSIONE HOME VISION:

Lingua: Giapponese (Dolby Digital 2.0 Stereo) Colore: Si

Colore: si

Sottotitoli: Inglese

Regione: Regione 1 (U.S. e Canada)

Formato: 1.85:1

Sistema: NTSC

Numero di dischi: 1

Divieto: ND

Studio: Homevision

Durata: 111 minuti

Contenuti speciali: Intervista al regista (20 min.), Original Theatrical Trailer, note sul film,

filmografia del regista

VERSIONE ASIAN FILM NETWORK:

Lingua: Giapponese (Dolby Digital 2.0 Stereo)

Colore: Si

Sottotitoli: Coreano

Regione: Regione 0

Formato: 1.85:1 Letterbox

Sistema: NTSC

Numero di dischi: 1

Divieto: ND

Studio: Asian Film Network

Durata: 111 minuti


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