“A Single Man” di Tom Ford

di Gianni Quilici

A_single_manE’ un film “controllatissimo, glaciale, studiato (…)” scrive Fabio Ferzetti “come pezzi d’oreficeria” e aggiunge Valerio Caprara “Tom Ford copia senza ritegno le bellurie, le svenevolezze, i flou preziosi, le inquadrature pittoriche che hanno fatto la fortuna di James Ivory”.

Eppure sottolineare solo o soprattutto questo può significare non cogliere il pregio, ma anche il vero limite della pellicola.

Tom Ford, stilista d’alta moda di Yves Saint Laurent e Gucci, ma debuttante dietro la macchina da presa, ha utilizzato liberamente il romanzo omonimo di Christopher Ischerwood per rappresentare la storia del professore di mezza età George, dopo la morte improvvisa per incidente stradale del suo giovane compagno Jim, con cui conviveva da 16 anni.

Questo dolore per assenza è talmente devastante che non può per George essere né dimenticato, né, almeno a priori, ne può essere sostituita la perdita. Una devastazione psichica che A Single Man riesce a tratti a trasmettere  con efficacia: i sogni nella loro dimensione onirica, quasi astratta, lontana, la lezione aggressiva agli studenti sulla paura, la cena con l’amica con la sottile successione di stati d’animo, buona parte del rapporto ambiguo con il giovane studente. Non poco, quindi.

Cosa nuoce, invece, al film?

Il rapporto identificativo del regista con il personaggio, l’utilizzo debordante in chiave romantica della musica di Abel Korzeniowski/Shigeru Umebayashi, certi flash back troppo precisi che allentano la drammaticità e la stessa verosomiglianza, certe sottolineature compiaciute nella composizione e nella durata delle scene (i tentativi di suicidio…).

Infine il segno che Tom Ford vuole lasciare nella chiusa finale di questa storia d’amore è la morte come “bellezza estetica”, laddove la rappresentazione non la sostiene, scegliendo di falsificare le carte, cioè il Kitsch, per calcolo e furbizia o per un limite di rigorosità registica.

Unanimi sono, invece, tutti nel riconoscere la grandezza interpretativa di Colin Firth (premiato come migliore interpretazione maschile a Venezia), nel disegnare un personaggio ben articolato: angosciato ma determinato, schifato, ma con guizzi di curiosità e di disponibilità.

A Single Man

Regia: Tom Ford

Soggetto: Christopher Isherwood

Sceneggiatura: Tom Ford, David Scearce

Produttore: Tom Ford, Andrew Miano, Robert Salerno, Chris Weitz

Interpreti e personaggi

* Colin Firth: George

* Julianne Moore: Charlotte

* Nicholas Hoult: Kenny

* Matthew Goode: Jim

* Jon Kortajarena: Carlos

* Paulette Lamori: Alva

* Ryan Simpkins: Jennifer Strunk

* Ginnifer Goodwin: Mrs. Strunk

* Teddy Sears: Mr. Strunk

Doppiatori italiani:

* Massimo Lopez: George

* Franca D’Amato: Charlotte

* Gabriele Lopez: Kenny

* Francesco Di Francesco: Jim

Fotografia: Eduard Grau

Montaggio: Joan Sobel

Musiche: Abel Korzeniowski, Shigeru Umebayashi

Scenografia: Dan Bishop

Paese: Stati Uniti d’America

Anno: 2009

Durata: 95 min


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