Lo straordinario successo della grande “onda viola”
di sabato scorso (5 dicembre 2009)
richiede riflessioni, confronto,
ipotesi anche per il futuro.
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La novità: che sia stata la Rete
(attraverso Face Book)a proporre
e organizzare una manifestazione nazionale
per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi.
Colpisce, a prima vista, la sproporzione
tra gli strumenti apparentemente esili
(la Rete e non solo FB)
e l’obiettivo ambiziosissimo.
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Alcune veloci riflessioni.
La Rete ha colto un’esigenza profonda del Paese
e l’ha tradotta in obiettivo ed iniziativa
raccogliendo adesioni insperate,
anche da chi, inizialmente, era contrario e perplesso,
ed, ancora oggi pensa
sia prematuro chiedere le dimissioni del Premier.
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La rete si avvia ad essere sempre più
una rilevante forza mediatica,
capace di orientare consensi
e, in certi casi, di mobilitare eventi.
Va quindi compresa ed utilizzata
per esprimere idee ed immaginazioni,
che colgano i segni dei tempi.
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Il cinema nei suoi strumenti più agili e immediati
(video, you tube),
oltre a quelli tradizionali,
può risultare di straordinaria importanza
se riesce a dare agli eventi, con tempestività,
la loro carica di verità e di complessità.