“All’italianissima scopetta: da Gassman a Berlusconi” di Nino Muzzi

innomedelpopolo5C’è un film intitolato “In nome del popolo italiano” di Dino Risi, interpreti Tognazzi e Gassman. In questo film si tratta di una vicenda che potrebbe essere letta in parallelo all’ attuale vicenda berlusconiana.

Un noto imprenditore del cemento (Gassman) è implicato nella morte di una “escort”, come si direbbe oggi, minorenne, morta suicida, ma che da tutte le apparenze potrebbe anche essere stata vittima di un omicidio colposo proprio una sera in cui si trovava a fare sesso con il noto imprenditore. Per attualizzare sarebbe come se la D’Addario fosse stata trovata morta nel lettone di Putin o roba del genere.

Quando il giudice investigatore (Tognazzi) chiede al noto imprenditore un alibi per quella sera, Gassman risponde: “Quella sera mi sono trattenuto fino a tardi a giocare a scopetta con mio padre, non a poker o a bridge, ma all’italianissima scopetta!”

In tutta la vicenda berlusconiana, che sembra ancora lontana dall’essere chiusa, noi abbiamo assistito all’atteggiamento dei suoi difensori (a partire dal suo avvocato di fiducia, Ghedini, eletto, in barba ad ogni conflitto d’interessi, al Parlamento nelle file del PDL) che va dal minimizzare le vicende, cercando di normalizzarle, al chiamare spazzatura tutte le notizie che la stampa riesce a raccogliere in proposito. Il tardo Ministro Frattini, poi, sempre estaticamente ipnotizzato dalla figura del premier, ha tagliato corto dicendo che il gruppo dell’Espresso dice le bugie e la D’Addario è un testimone prezzolato.

Ma a nessuno è venuto, per ora, in mente di denunciare le bugie che la stampa diffonde su una figura istituzionale ad un livello tale che sarebbe quasi legittimo procedere d’ufficio, per fugare al più presto ogni sospetto dalla mente del popolo italiano.

3-patrizia-d-addario-festa-berlusconi-003Ricordo qui, di striscio, che Berlusconi fece processare per molto meno un giovanotto spavaldo che gli aveva gridato da lontano: “Fatti processare, buffone!”

Oppure, evitando le pastoie burocratiche della giustizia e il pericolo delle toghe rosse, Berlusconi avrebbe potuto procurarsi un alibi per quella notte di “lettone” con Patrizia. In effetti cosa propone la D’Addario alla Giustizia di Bari? Una registrazione di fortuna con una voce del premier che chiunque avrebbe potuto contraffare: per ora nessuna foto (comunque falsificabile) e nessun testimone oculare.

Il nostro beneamato premier potrebbe dire che la D’Addario quella notte ha dormito da sola? Certo che potrebbe! Basterebbe che dicesse che, dopo la festicciola, Lui ha lasciato Palazzo Grazioli da un’uscita di sicurezza ed è andato…vediamo un po’ dove… Ah, già, a giocare con Frattini all’italianissima scopetta!


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