di Gianni Quilici
48 foto di Cartier-Bresson, ognuna commentata, a vario modo, da intellettuali siano essi scrittori, saggisti, pittori, registi, poeti, fotografi, storici…Alcuni nomi? Arthur Miller, Milan Kundera, Jim Jarmush, Ernst Gombrich, Robert Doisneau, Pierre Boulez, Leonardo Sciascia…
Da un libro di questo genere è possibile ricavare, oltre che la forza indimenticabile di certe foto cartier-bressoniane divenute parte dell’immaginario novecentesco, almeno due aspetti.
Il primo: i giudizi-impressioni su Cartier-Bresson.
Eccone una carrellata in una sorta di blog:
“…sono come una finestra aperta sul tempo… grande potere di penetrazione…” (Kobo Age); “…ogni immagine fotografata è rigorosamente definita nelle sue proporzioni, nella dinamica… (Avigdor Arikha); …che lo vogliamo o no, diventiamo parte della fotografia. Siamo nella foto” (Eduardo Arroyo); “…concisione, economia e suggestione… grande compostezza ma un’efficacia che porta ad un fremito trattenuto ed altero” (Jean Daniel); “C’è la folgorazione dei predatori. Cartier-Bresson è l’argento vivo della coscienza” (Robert Delpire); “Rigore della composizione. Infallibilità dell’inquadratura” (Robert Doisneau); “Una immagine unica, statica, diventa un frammento rivelatore di una storia” (Jim Jarmush); “Henri è storico, moralista, poeta; insieme pittore e fotografo” (Lincoln Kirstein) “…il senso surrealista della sorpresa e il rigore plastico di derivazione cubista” (Jean Leymarie); “…è un ‘mitoscopio’ della vita quotidiana” (MATTA); “…ma tu non imponi l’immagine, la inviti a venire alla mente” (Jean-Pierre Montier); “…è un grafico, più esattamente un foto-grafico..” (Paul Virilio)
Il secondo, più difficile, da cogliere: il tipo di “sguardo” (anche di scrittura) che ogni “commentatore” posa sulle foto di Cartier-Bresson.
C’è l’impressione generale sull’opera, c’è una descrizione analitica della foto scelta, ci sono ragioni personali in cui i due sguardi (oggettivo e soggettivo) si confondono, ci sono le suggestioni pittoriche, fotografiche, cinematografiche; c’è uno sguardo di tipo filosofico, c’è la memoria storica…
Insomma è’ un libro di lettura fotografica, di interpretazione, di confronti, di piacere visivo.
Il limite: la sua dimensione, che sacrifica la grandezza della foto ed un rapporto più contiguo tra parole e immagini.
Henri Cartier-Bresson. Immagini e parole”. Contrasto. Pag. 141. Euro 28,00.