26° TORINO FILM FESTIVAL. “Due documentari su Roman Polanski”

di Maddalena Ferrari

Nella sezione dedicata al regista, il festival di Torino ha presentato due documentari su di lui.

Uno, dal titolo Il était une fois… Tess , è di Daniel Ablin e di Serge July e tratta appunto della lavorazione di Tess. Dalle interviste a Roman Polanski stesso, al produttore Claude Berri, agli attori e ad altri protagonisti del progetto, emerge la forte fascinazione esercitata dal romanzo diThomas Hardy e dalla giovane e bellissima Nastassja Kinski sul regista, alla ricerca di una sua dimensione narrativa e figurale, che si scontrerà poi con le esigenze produttive.

Gli attori raccontano e rivivono i loro personaggi. Sequenze del film estrapolate e rinarrate, oltre che commentate, si offrono ad una rilettura a più dimensioni e mostrano come l’edizione che noi spettatori conosciamo è una sintesi sofferta di un disegno interpretativo e creativo, che non ha avuto modo di dispiegarsi con interezza.

L’altro film, di produzione angloamericana, è di Marina Zenovich e si intitola Roman Polanski: wanted and desired. Racconta l’accusa ed il processo che l’artista ha subito per aver avuto rapporti sessuali con una minorenne. In seguito a questo, Polanski lascia gli U.S.A., lasciando sospesa la vicenda giudiziaria, e si rifugia in Francia, dove risiederà da allora stabilmente e riceverà riconoscimenti pubblici di rilievo.

Il documentario accumula documenti, filmati, interviste ai protagonisti dell’epoca, tra cui la ragazza, ormai donna matura, i legali ( la publica accusa, il difensore ), per ricostruire la vicenda; ma non solo: viene delineato un bel ritratto di Polanski, eterno ragazzo, alle prese con eventi ( l’assassinio della moglie Sharon Tate, ad esempio ) o personaggi ( come il giudice del processo, figura ambigua, vanitosa e ambiziosa ), che lo travalicano e lo travolgono tragicamente.

E lui, con quel suo viso appuntito, rimane in una sorta di integrità di persona estroversa ma anche schiva e misteriosa.


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