di Gianni Quilici
Inizio asciutto e sorprendente: sulla strada, un uomo, Salvatore dallo sguardo impassibile, di chi, senza parere, aspetta; un ragazzo lo guarda e s’addentra tra le dune della pineta. Salvatore, dopo qualche attimo, lo segue.
Carrellata all’indietro su Salvatore che avanza nel sentiero fresco della pineta, soggettiva sul giovane che lo precede in un montaggio alternato. L’incontro: un rapporto (orale) in silenzio, un abbraccio. Il ragazzo si abbandona filiale, Salvatore impassibile se ne va.
L’entrata in campo (in spiaggia) di tre ragazze, una chiacchierona, molto ochetta da apparire parodistica, sembra introdurre una di quelle commedie all’italiana sul filo della banalità e troppo (male) recitata. Questione d’un attimo. Non sarà così. Il film ha un nucleo drammatico e gli aspetti divertenti di pura commedia sono, nel contesto, ben calibrati.
Girato in una settimana in HDV nella spiaggia di Capocotta, nei pressi di Torvajanica, Un altro pianeta di Stefano Tummolini, presentato con successo a Venezia, è un film diverso sia rispetto alla produzione –980 euro di budget in tutto- che alla sua realizzazione, perchè riesce a intrecciare commedia e dramma con quell’armonia, che nasce dal prendere sul serio tutti gli aspetti e dal saperli poi fondere e rappresentare.
Innanzitutto, e sopratutto, per il personaggio principale Salvatore e per il bravissimo Antonio Merone che l’ha recitato. Salvatore, infatti, per un verso appare come un gay sicuro di sé, un po’ macho fisicamente, al di sopra; in realtà si delinearà profondamente ferito, con un’idea tradizionale e sincera dell’amore; un po’ rozzo culturalmente, ma autentico, di quella cultura che soltanto con una delle tre ragazze, Daniela, la più sensibile e vicina, esprime e vive nella immediatezza gioiosa del dialetto napoletano. E Antonio Merone questo incarna con una così straordinaria naturalezza da apparire personaggio, non attore.
Il film, come osserva giustamente Maurizio Porro, presenta “molti strati psicologici”: quello banale della commedia da spiaggia con i pettegolezzi, le frecciatine ed i giochi; quello più sotterraneo degli sguardi carichi di desiderio o più vero degli scontri ideologici-sentimentali e quello più intimo e profondo del travestimento psicologico e del suo precario e appassionante denudamento.
Perfino una schermaglia intellettuale sui sogni, che sembra parodistica, ma non lo è, rivela schegge di realtà su due ragazze, che nel film hanno una funzione significativa, ma di contorno.
Stefano Tummolini, aiuto regista di Ozpeteck, all’esordio nella regia, è anche acuto sceneggiatore (con l’aiuto di Antonio Merone), capace di uscire con battute spassose, scontri feroci e dialoghi sul crinale dell’emozione. Gli attori tutti bravi: da Lucia Mascino a Francesco Grifoni, da Chiara Francini a Tiziana Avarista.
UN ALTRO PIANETA
Regista: Stefano Tummolini
con Lucia Mascino – Daniela, Antonio Merone – Salvatore, Tiziana Avarista – Eva, Michele D’Aiello – Ragazzo Dune, Chiara Francini – Stella, Francesco Grifoni – Cristiano, Mario Grossi – Pino, Saschat – Raffaele, Francesco Zecca – Massimiliano
soggetto: Stefano Tummolini
sceneggiatore: Antonio Merone – collaborazione
sceneggiatore: Stefano Tummolini
dir. Fotografia: Raoul Torresi
aut. Musica: Francesco Maddaloni
montatore: Bruno Sarandrea
montatore: Raoul Torresi
costumista: Federico Polucci
costumista: Dylan Tripp
Mattia Betti – aiuto regista
Angelo Draicchio – produttore