“Quello che cerchi” di Marco S. Puccioni

di Davide Benedetto

Inizia come un noir, con un narrato scabro e ruvido, per trasformarsi quasi invisibilmente in un lungo convulso viaggio visuale, da Nord a Sud, dall’infanzia alla morte, attraversando pericolosamente un’adolescenza inquieta e vagabonda. Tutto qui l’intreccio, di spessore non ce n’è di più. I protagonisti attraversano la loro vicenda con l’irrequietezza e l’apparente casualità di un volo di mosca, senza fine ma girando sempre intorno senza mai passare per lo stesso punto.

Visivamente sorprende per la varietà di materiali utilizzati, dal digitale sporco della webcam o delle videospie, allo specchio stradale, dall’occhio magico dellla porta d’ingresso alle telecamere dellla sorveglianza, e stupisce la naturalezza con cui cuce insieme toni e accenti così diversi.

Scandito da dialoghi secchi, essenziali, quasi rudimentali, percorso da ossessivi rintocchi personali (le pillole – per stare sveglio, per dormire – il torpore, l’incapacità di provare e gestire i propri sentimenti) il racconto resta imbottigliato in questo percorso circolare, nessuna via di fuga è data, solo la casualità della morte.

Sicuramente suggestivo, tecnicamente molto ricco di idee e di capacità di concretizzarle, non riesce però a sfondare sulla caratterizzazione, sullo spessore dei personaggi, nell’intrecciarsi delle loro motivazioni, che sono solo alluse, quasi per dovere d’ufficio, e sicuramente eluse. Finendo per sembrare quasi pura sperimentazione, tecnicamente di gran successo, ma mai del tutto convincente.

QUELLO CHE CERCHI
Regia: Marco S. Puccioni
Sceneggiatura: Marco S. Puccioni
Fotografia: Paolo Ferrari
Montaggio: Federico Schiavi
Produzione: Mario Mazzarotto
Interpreti: Carolina Felline, Marcello Mazzarella, Antonella Attili, Antal Nagy
Italia: 2002
Durata: 100 minuti


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